Raffreddare la città a un passo dall’equatore
Negli ultimi 10 anni, la temperatura a Singapore è aumentata di circa il doppio rispetto alla media globale. Unica soluzione al clima caldo e umido costante sembrano essere i condizionatori, che a partire dagli anni 50 hanno preso piede nei vicoli e sulle facciate degli edifici. Tuttavia, seppure questi diano sollievo a chi ne beneficia, i condizionatori sono altamente dispendiosi in termini di energia e impatto ambientale. In questo contesto, l’architettura singaporeana si sta già adoperando per ridisegnare il futuro.
I primi progetti sono stati avviati nelle residenze di lusso, dove gli edifici sono molto più spaziosi e quindi naturalmente ventilati, ma anche nella progettazione urbana, dove le superfici riflettenti poste sui marciapiedi e sulle facciate degli edifici riescono a ridurre l’assorbimento di calore. Aldilà dell’inserimento di aree verdi e boschi verticali, un altro importante sistema di “raffreddamento urbano” è il Gardens By The Bay, un parco naturale sul lungomare. L’innovazione avviene all’interno delle serre del parco: le vetrate riducono il passaggio delle radiazioni solari fino al 35%, mentre l’acqua piovana viene raccolta da piante in via d’estinzione e fatta circolare nel sistema di raffreddamento stesso.
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