Phygital e Design

Il futuro sarà phygital. Il termine, nato dalla fusione delle parole "physical" e "digital", è entrato a far parte del linguaggio quotidiano per indicare l’integrazione del mondo fisico con quello digitale.

L’interfaccia uomo-macchina, più nota con l’acronimo HMI (Human-Machine Interface), rappresenta il punto di contatto tra l’operatore e la macchina industriale o tra il consumatore e gli oggetti della sua quotidianità.

Nel contesto industriale, oggi sempre più digitalizzato, vi è la necessità di interfacce sempre più attente a concetti di ergonomia cognitiva, usabilità e accessibilità.

HMI in grado di facilitare e snellire i tempi dei processi produttivi rappresentano una grande opportunità, come mostrato dal dato aggiornato al 2022 in cui la dimensione del mercato globale dell’HMI è stata di 4,9 miliardi di dollari con una previsione per il 2027 di 7,3 miliardi e di 10,8 miliardi entro il 2031 con un CAGR del 10,8%.

Il design della UX (User Experience) e UI (User Interface) diviene competenza essenziale per lo sviluppo e il successo del prodotto per il quale si ridisegna l’intera esperienza sia nel campo industriale sia nel mercato dei beni di consumo.

Secondo uno studio di Forrester Research per ogni dollaro investito nello UX design si ottiene un ROI compreso tra i 2 e i 100 dollari. Una buona UI può aumentare, per esempio, il tasso di conversione di un sito web fino al 200%, mentre un UX design migliore può aumentare il tasso di conversione fino al 400%.

Il mondo digitale si è trasformato: stiamo entrando nell’era dello "Zero UI" il cui obiettivo finale è un'interfaccia utente "senza mani e senza schermo", supportata dall’AI in grado di decifrare gli stimoli provenienti dalla voce, dai gesti, dal riconoscimento facciale o da impulsi cerebrali. Negli Stati Uniti il 40% degli utenti oggi preferisce utilizzare i comandi vocali e la percentuale aumenta in maniera vertiginosa.

Con questi presupposti ed esigenze si assiste al crescente interesse del mondo dell’HMI verso gli aspetti connessi al design e, in particolare, verso l’usabilità, l’accessibilità e l’ergonomia che spesso si traducono in scelte fondate sui principi della User Experience.

Il design attiene ai comportamenti e per questo trasformerà e migliorerà la nostra vita in tutti gli ambiti: dal lavoro alle automobili, dalla salute all’intrattenimento. Ciò comporterà un lavoro corale tra designer ed équipe di tecnici, neuroscienziati, linguisti, psicologi e esperti di marketing per poter abbattere la barriera tra realtà e immaginazione.