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Evergreen e Design
02.03.2021

Evergreen e Design

Intramontabile, senza tempo, ricco di grande notorietà anche dopo molti anni dai primi successi, ecco cosa s’intende per evergreen.

Ma quale magico ingrediente lo rende tale? È il suo essere iconico grazie ad un segno forte capace di comunicare, lontano dai soliti schemi, pertanto non inseribile in un preciso ambito storico, insomma capace di vincere il tempo!

Tutti riconoscono una bottiglia di Coca Cola senza necessità di etichette. La bibita più famosa al mondo permette di spiegarne un’altra caratteristica: l’essere apprezzati da tutti senza dover cambiare la propria immagine.  Negli Anni ‘60 lo stesso Warhol, dipingendo la sua celebre Coca Cola, ne sottolineò anche la democraticità.

Moltissimi sono gli esempi nel nostro paese: una fra tutti la Vespa, oggetto del desiderio di ogni italiano negli Anni ‘50 e ancora oggi apprezzata senza disparità di classe. Innumerevoli sono gli oggetti di design evergreen italiani: dalla Lampada Arco di Castiglioni alla Lettera 22, dalla poltrona Sacco alla radio di Zanuso per Brionvega.

 

Il Segno vincente

Il ruolo del design è proprio tracciare quelle linee pulite e decise in grado di conferire un carattere emblematico. L’innovazione, l’idea fuori dall’ordinario del designer può cambiare per sempre la storia di un oggetto portandolo nell’olimpo del “senza tempo”, conferendogli una sorta di immortalità.

Queste splendide icone migliorano, a volte cambiano, la nostra vita, la riempiono di bellezza nella quale nulla è superfluo. La maestria sintattica del design sviluppa in questi prodotti intramontabili rapporti formali tra segni cancellando ciò che non serve.

Un prodotto iconico è in grado anche di creare un’affinità, un sentimento di affezione con l’utilizzatore. Quanto valore può avere un oggetto fedele compagno di mille avventure? Riuscire a creare qualcosa di inconfondibile si traduce in diversi vantaggi tangibili e intangibili per l’azienda, quest’ultima può utilizzare l’evergreen come manifesto dei propri valori per differenziarsi dai concorrenti. Un esempio è il Bombino di Smeg, manifesto d’iconicità (valore intangibile). L’avere a disposizione un prodotto cosi fuori dall’ordinario garantisce anche un valore tangibile: un costante flusso di entrate, potendo sfruttare quello che in finanza si chiama cash cow.

Evergreen ECONOMY

L’attuale nuova filosofia, basata sul concetto di possedere meno ma possedere meglio, ha dato un impulso incredibile al mercato del modernariato. A differenza di prodotti che divengono obsoleti dopo pochissimo tempo dalla loro produzione e richiedono una sostituzione per sentirsi al passo con i tempi (si pensi alla rincorsa all’ultimo modello di cellulare), un evergreen è sempre all’avanguardia e di valore.

La Vespa è ancora un ottimo esempio, è spesso più affascinante e prezioso possederne una storica piuttosto che una nuova. Il suo fascino si affianca alla soddisfazione di seguirne l’eventuale restauro. Oltre al fai da te, vi sono botteghe specializzate nel riparare oggetti di modernariato, il nostro paese, infatti, è ricco di questa straordinaria maestria artigiana.

Gli evergreen hanno un alto valore residuo, difficilmente svalutabile nel tempo, posso divenire veri e propri oggetti cosiddetti “da investimento”. In questa particolare caratteristica Vespa è considerata la migliore in assoluto. E il veicolo con la maggior capacità di mantenere il proprio valore nel tempo. La media del valore residuo dopo tre anni dei veicoli analizzati si attesta intorno il 55,7%, mentre per una Vespa è del 72%, con alcune versioni, come la Vespa Sprint 150, vicine all’80%.

Quali saranno gli evergreen di domani?

I prodotti senza tempo portano vantaggi non solo a livello personale, ma anche all’ambiente e alla società. La sensibilità nei confronti dell’impatto ambientale è, infatti, sempre importante, tanto che il 56% delle giovani famiglie crede nel riuso e si dichiara contro gli sprechi. Un prodotto iconico s’inserisce perfettamente in questo contesto come esempio di valore reale, quello di rimanere sempre lo stesso senza richiedere sostituzioni.

Un esempio è il settore della moda responsabile dell’8% delle emissioni globali di gas serra, secondo per inquinamento solo a quello petrolifero. I brand più importanti stanno attivando strategie per rispondere a questa sfida. Un colosso come LVMH ha introdotto una blockchain che traccia la provenienza dei materiali di produzione per offrire ai propri clienti risposte trasparenti. Altri brand, invece, cercano di produrre utilizzando solo tessuti a basso impatto ambientale, oppure si concentrano sul riciclo degli scarti di produzioni, come Ermenegildo Zegna. Sempre in ambito di moda ricordiamo come un capo d’abbigliamento evergreen rimanga per anni nel nostro guardaroba come abito iconico, motivo di vanto ed eleganza oltre che esempio di vera sostenibilità.

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