Cura e Design

Nell’ultimo secolo la popolazione mondiale sta vivendo una trasformazione demografica alla quale occorre porre grande attenzione. Se agli inizi del ‘900 il numero di over 65 si attestava intorno al 5% della popolazione mondiale, nel 2050 la terra sarà popolata da 4 milioni di centenari e da più di 300 milioni di ottuagenari. Questa tendenza è più evidente nei paesi sviluppati dove, grazie a condizioni di vita migliori, i valori sono ulteriormente accentuati. In Europa gli over 65 sono l’20,3% della popolazione, in l’Italia il 22,8% e raggiungeranno nel 2045 il 33,7%. Le ragioni vanno dal progressivo ingresso in età anziana dei figli del baby boom, all’evoluzione della medicina e alla costante diminuzione del tasso di fertilità.

Occorrono differenti strategie organizzative di famiglie e ospedali per far fronte ai nuovi fattori di ordine demografico e sociale. Si dovrà ripensare al concetto di “anziano” con il quale non è più catalogabile un individuo al compimento del sessantacinquesimo anno di età. Il più alto livello di scolarizzazione e la diversa qualità della vita, infatti, rendono una persona di 65 anni di oggi paragonabile per forma fisica e cognitiva a una di 40-45 anni di 30 anni fa.

Dal punto dei parametri fisici è possibile dividere i membri della “Silver Economy” in tre gruppi: attivi, fragili e non-autosufficienti. Gli ultimi sono la fascia più debole, il cui bisogno primario è legato alla salute. Gli altri due gruppi hanno, invece, una serie di esigenze maggiormente connesse alla sfera del benessere. Una segmentazione per bisogni è il modo migliore per rispondere alle necessità di questa nutrita fascia di popolazione.   

I numeri della Silver Economy fanno riflettere. Circa 740 milioni di over 65, infatti, determinano un settore di mercato con un valore stimato di 15$ trilioni rappresentando un’opportunità eccezionale per ogni settore. La variegata proposta di prodotti innovativi, disegnati ad hoc, determina un duplice vantaggio: creazione di valore per l’azienda e migliore qualità di vita per tutti. 

Nuovi strumenti ad alto contenuto tecnologico sono sempre più utilizzati per assistere gli anziani e favorire la loro autonomia e socialità all’interno delle proprie abitazioni. La domotica assistenziale aiuterà a migliorare la fruibilità, l'accessibilità e la sicurezza delle abitazioni e anche le connessione tra le persone. Negli Stati Uniti, circa il 29% dei quasi 46 milioni di anziani vive da solo a casa, mentre in Italia addirittura il 40% degli over 75.

Oltre alle tecnologie installate all’interno di elementi di arredo, anche la riprogettazione delle abitazioni risponderà alle nuove esigenze.

L’implementazione di progetti per facilitare l’indipendenza avrebbe un impatto rilevante anche sui sistemi sanitari nazionali. Lo dimostrano, a titolo di esempio, lo “Scottish Telecare Program” e il positivo impatto economico in Italia di sistemi in grado di aumentare l’autodiagnostica, la personalizzazione e la creazione di una comunità di anziani connessi tra loro.

Oltre all’indipendenza e all’attenzione alla salute, fondamentale è anche il benessere in senso più ampio, soprattutto per la categoria definita come attiva. Occorre intercettare i bisogni di consumatori in una nuova fase della vita nella quale hanno a disposizione più tempo libero e maggiore disponibilità economiche, rappresentando un target group molto appetibile per aziende di diversi comparti.

L’obiettivo è realizzare prodotti e servizi con un design dedicato definito come Silver Friendly Design che sia comodo, facilmente intuibile e, soprattutto, non faccia sentire l’utilizzatore “anziano”.

A distanza di cinque secoli dall’uomo Vitruviano il design promuove la Human Centric Innovation protendendo al futuro chi ha i capelli color argento. Questi ultimi lasciano lo spazio operativo alle nuove generazioni ma il loro bagaglio di esperienza e saggezza può ancora costituire un elemento di svolta e crescita economica.