Neve e Design
Presenti nell’immaginario collettivo come luoghi incontaminati per eccellenza dove rigenerare corpo e mente, le montagne detengono anche un altro primato sono, infatti, tra le aree maggiormente interessate dal cambiamento climatico. I ghiacciai continuano a ritirarsi con tassi di arretramento sempre più alti: nel 1850 coprivano circa 4.500 km2della superficie alpina, ridottasi a 2.900 km2 attorno al 1970, fino a 1.800 km2 nel 2010. Questa tendenza non mostra segnali di inversione. Se, stando alle allarmanti previsioni, entro il 2100 la temperatura media nell’arco alpino aumenterà di ulteriori due gradi si assisterà ad un aumento dell’altezza delle zone innevate.
La consapevolezza dei dati dovrebbe aiutarci a delineare gli scenari dei prossimi anni adeguando la strategia a breve e lungo termine. Nell’immediato sarà, infatti, possibile ovviare agli effetti del cambiamento climatico con una serie di strumenti, tra cui l’innevamento artificiale. L’evoluzione di questa tecnologia, sempre più performante, permette di garantire la presenza di neve per tutta la durata della stagione. In questo il design ha un ruolo cruciale progettando cannoni per la produzione di neve artificiale in grado di adattarsi alle condizioni meteo più estreme, sia per le temperature sia per l’altitudine.
Il design ha anche l’obiettivo di studiare macchinari attenti a minimizzare i consumi di acqua e i costi di gestione per ridurre l’impatto in termini economici ed ambientali. Estendendo l’analisi ad un orizzonte temporale più ampio, sarà fondamentale iniziare fin d’ora ad adottare un approccio strategico diverso per non farsi trovare impreparati dai nuovi scenari climatici. Sarà fondamentale ampliare l’offerta di servizi e il ventaglio di attività in montagna che non abbiano esclusivamente lo sci al centro.