Cibo e Design
La cucina racchiude in sé passione, cultura, bellezza e valorizzazione del territorio. Non si limita a dettare semplici regole per la trasformazione del cibo ma, basandosi su tradizioni centenarie, mette il cibo al centro rendendolo elemento chiave.
In una delle definizioni più classiche data da J.A. Brillant-Savarin: "La gastronomia è la conoscenza ragionata di tutto ciò che si riferisce all'uomo in quanto egli si nutre”. A centro vi è l’uomo e, di conseguenza, il cibo. Questa visione antropocentrica è fondamentale anche per comprendere meglio il settore di riferimento. In questo mercato estremamente ricco di sfumature e vivace è fondamentale saper segmentare la propria offerta, in modo da cogliere le differenze di ogni consumatore. Il settore alimentare è stato uno dei pochi a registrare un segno positivo durante la pandemia. A marzo in Italia, nel pieno del lockdown, si è registrato un +9% delle vendite per la grande distribuzione, con addirittura un +11,2% delle piccole botteghe alimentari. Questa crescita è riuscita anche ad attutire la crisi avuta nello stesso periodo dal comparto HORECA. L’effetto mitigatore della grande distribuzione è però diminuito con l’allentamento delle misure restrittive a valori solo leggermente superiori alla media dello scorso anno (fonte Coldiretti). In aggiunta, il perdurare della crisi della ristorazione ha portato ad una diminuzione generale dei consumi alimentari di circa il 10% rispetto al 2019.
Questo inaspettato ed imprevedibile evento ha però favorito l’accelerassi di una serie di nuovi trend nel settore, diversi dall’inflazionato e-commerce. Il design ha il compito di identificarli sfruttando la sua sensibilità e capacità di pensiero fuori dai canoni comuni per creare new field of play.